Commentario abbreviato:Genesi 36:8Capitolo 36 Esaù e i suoi discendenti I racconti contenuti in questo capitolo ci mostrano la fedeltà di Dio alla promessa fatta ad Abraamo. Esaù è qui chiamato Edom, quel nome che tiene vivo il ricordo di avere venduto la sua primogenitura per una porzione di minestra. Esaù continuò ad usare profanamente i doni divini. Nella prosperità e nell'onore i figli di Dio spesso subentrano a coloro che, essendo lontani da Dio, le fanno accrescere. Possiamo supporre che fosse una prova di fede per Israele il fatto di sentire parlare della fastosità e del potere dei re di Edom, mentre essi erano ancora schiavi in Egitto, ma quelli che si aspettano grandi cose da Dio, devono sapere aspettare: I tempi di Dio sono i tempi migliori. Il monte Seir è chiamato terra di loro proprietà. Canaan era in questo momento solo la terra promessa. Seir era in possesso degli Edomiti. I figli di questo mondo hanno tutto a disposizione, Lu 16:25, mentre i figli di Dio hanno tutto in speranza e quasi niente a disposizione. Ma, considerato tutto ciò, è meglio avere Canaan in promessa che il monte Seir in possesso. Riferimenti incrociati:Genesi 36:8Ge 36:20; 14:6; 32:3; De 2:5; Gios 24:4; 1Cron 4:42; 2Cron 20:10,23; Ez 35:2-7; Mal 1:3 Dimensione testo: |